Diario di bordo – cammino di Santiago – 5

Abbiamo dimenticato gli affettati in frigo! Mannaggia… Siamo arrivati al cippo che indica che mancano 100 km a Santiago, quando ci rendiamo conto di avere per pranzo solo pan biot! Ce li siamo dimenticati all’ostello di Sarria, ma ormai non si torna indietro. Anzi, c’è talmente tanta gente che vale la pena andare avanti senza troppe pause. L’ultimo tratto del cammino, dai 100 km in poi, è molto più affollato, sembra quasi una processione, a momenti. A inizio giornata la processione proseguiva nella nebbia, che poi si è alzata per far spuntare un timido sole, che ci riscalda un po’.

Il problema è arrivare all’ostello prima che gli altri pellegrini ci rubino il posto. Finalmente si vede da lontano Portomarin, con un po’ di vento fresco. All’ostello per fortuna c’è posto anche per noi, e lì ritroviamo un po’ di amici conosciuti nei primi giorni di cammino: un papà e i 2 figli dalla Corea del Sud, partiti da Saint Jean, due ragazze francesi, Luis partito da León, una signora torinese e altri ancora… Facciamo anche la conoscenza di Daniele, di Vicenza, che in 15 giorni ci ha raggiunti partendo anche lui da Saint Jean, al confine con la Francia.

Il cammino prosegue bene, anche se i dolori ai piedi per qualcuno si fanno sentire. Ogni sera, prima di cena, ci prendiamo del tempo per delle condivisioni su domande e temi suscitati dal cammino: passo dopo passo ci arricchiamo sempre di più, imparando ad aprirci e ascoltarci.

 

P.S. “Vola solo chi osa farlo” è la frase del giorno.

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