Dopo un dolce sonno, la nostra seconda giornata in Calabria é iniziata con una visita al centro CERESO, comunità che si prende cura di persone con dipendenze patologiche. Lì abbiamo avuto l’opportunità e la fortuna di poter ascoltare le testimonianze sia di alcuni ragazzi che hanno vissuto la dipendenza in prima persona sia degli operatori, quali per esempio il pedagogista, meglio noto come educatore, Piero, che gestisce la struttura con passione.
“Tu solo ce la puoi fare, ma non da solo”, con questo, Piero riesce a riassumere la colonna portante del programma riabilitativo: prima di intraprendere un percorso, bisogna essere consapevoli e pronti al cambiamento, non lasciandosi intimorire da scadenze, in quanto il percorso “non si misura in tempi, ma in obiettivi”. Siamo così ripartiti per il nostro viaggio verso Reggio Calabria con i cuori arricchiti dalle preziose parole degli operatori e dei ragazzi; dunque siamo poi arrivati al museo MArRC (museo archeologico nazionale di Reggio Calabria), dove abbiamo ammirato molti reperti risalenti alla Magna Grecia, rimanendo affascinanti in particolare dai famosi Bronzi di Riace. In seguito a un veloce pranzo di fronte allo stretto di Messina, ci siamo rimessi in viaggio verso Scilla, località nota grazie alla mitologia greca e alla sua meravigliosa spiaggia. Un po’ controvoglia ci siamo incamminati infine verso il nostro pullman, attraversando però il paese, che ci ha stupiti per la sua singolare bellezza marittima.
Tornati al centro Don Milani, avendo fatto tesoro delle esperienze che hanno caratterizzato questa singolare giornata, trascorriamo il resto della serata tra giochi e sorrisi, ricordando però che “non serve essere i giganti dei nostri sogni né i nani delle nostre paure, ma essere umani”.