Terremoto in Turchia e Siria. Mentre è salito ad oltre 21mila morti il bilancio del terribile sisma dello scorso 6 febbraio, si intensifica l’impegno solidale anche della Chiesa. Già all’indomani dell’evento catastrofico, per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali, la CEI aveva disposto un primo stanziamento di 500.000 euro dai fondi dell’8xmille tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali. Continua a crescere, infatti, il numero delle vittime accertate, mentre sono ancora diverse migliaia le persone disperse e quelle ferite. Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, stretti tra le difficoltà del reperimento di cibo e acqua e le rigide condizioni climatiche.
La raccolta fondi in Trentino
La Diocesi di Trento promuove una raccolta fondi localmente, da destinare poi a Caritas italiana.
Le offerte solidali possono essere versate sul conto corrente intestato ad Arcidiocesi di Trento – Caritas Diocesana – Cassa Centrale Banca – Iban: IT41G0359901800000000081237 con la causale: “Terremoto Turchia e Siria 2023″
La colletta nazionale
La Chiesa italiana ha inoltre indetto una colletta nazionale in tutte le chiese domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima) come segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate.
Un ulteriore modo per raccogliere l’appello di Papa Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì 8 febbraio: “Il mio pensiero va – ha detto Francesco – alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra”.