6 MARZO 2021 Padre Giorgio Abram

Stamattina la Comunità trentina e di Cristo Re in particolare è stata colpita dalla tragica notizia che il Covid si è portato via anche PADRE GIORGIO ABRAM a 76 anni. Solo due mesi fa avevamo salutato il fratello Padre Giuliano Abram anche lui portato via da questo virus… Nativo di Ronzone in val di Non, ma uomo di missione e della sua amata Africa, in Ghana, ma poi anche in Vietnam. Padre Giorgio ha passato quasi tutta la sua vita in Ghana accanto ai bambini malati di lebbra e non solo. Molto conosciuto non solo nel quartiere di Cristo Re, dove vivono alcuni suoi familiari, ma in tutto il Trentino e in varie parti d’Italia. La notizia si è diffusa velocemente lasciando un vuoto colmo di tristezza in chiunque l’abbia conosciuto. I gruppi missionari avevano con lui un contatto forte e costante, sia di aiuto, ma soprattutto di amicizia e vicinanza. A tutti i familiari e alla famiglia Francescana Conventuale va la nostra vicinanza e la nostra preghiera.
Frate francescano conventuale con ben 45 anni di missione in Ghana. Per lui, laureato in medicina, una vita dedicata alla lotta contro la lebbra e in particolare alla patologia nota come “ulcera del Burundi”, che colpisce soprattutto i bambini.
Contratto il Coronavirus e ricoverato in un primo tempo in terapia intensiva, padre Giorgio Abram sembrava avere superato il momento più critico; purtroppo, le sue condizioni sono nuovamente peggiorate e nella mattinata di sabato 6 marzo ha cessato di vivere.
Padre Giorgio nel 1977 fondò la IALO, organizzazione internazionale per il coordinamento del lavoro di lotta contro la lebbra in Ghana, nei paesi limitrofi e anche in Vietnam dove il medico e religioso trentino aveva esteso la propria competenza, riconosciuta a livello internazionale dall’OMS.
Nel 2015 padre Abram aveva dato alle stampe il libro “Quattro gatti senza storia” con sottotitolo “Riflessioni semiserie di un missionario” (Edizioni Messaggero Padova): 54 racconti brevi dai quali emergeva tutta la sua carica di umanità, con tratti di acuta ironia, e la profonda fede che hanno contraddistinto una vita donata senza mezze misure ai più poveri.
Dal sito della Diocesi di Trento, d Mauro

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