SECONDO ANNIVERSARIO ANTONIO MEGALIZZI

Si è svolta lunedì 14 dicembre ad ore 19 in chiesa a Cristo Re la celebrazione Eucaristica nel secondo anniversario della morte di Antonio Megalizzi. La celebrazione è stata presieduta dall’Arcivescovo di Trento Mons. Lauro Tisi e concelebrata da don Francesco e don Mauro. Purtroppo, hanno potuto partecipale solo i familiari e qualche amico nel numero di capienza della chiesa consentito dalle attuali norme, ma moltissime hanno potuto vivere la celebrazione via streaming sul canale YouTube dell’Unità Pastorale Trento Nord.

Il ricordo e la commozione sono ancora vivi e anche il dolore, la sofferenza per la perdita prematura ed inaspettata di Antonio, non si sono affievoliti. Come ha ricordato il Vescovo “Passa il tempo, ma non il dolore. Perché non è vero che il tempo allenta il dolore. Lo modifica nella forma in cui lo si vive”.

Tutta la Comunità di Cristo Re, ma non solo, perché ormai Antonio è diventato un amico di tutti, il suo ricordo non ha confini, anzi li supera ed aiuta anche ad abbassare barriere, proprio come lui sognava. La Fondazione in quest’anno di attività ha visto nascere molte occasioni e molti progetti, ecco il “seme” che caduto in terra porta molto frutto; quel sangue non è stato fine a se stesso, ma ha dato origine ad un giardino che sta iniziando a portare i suoi frutti e far vedere tutta la sua bellezza e varietà di fiori!

Questo è anche stato sottolineato da don Lauro nella sua omelia: “L’autorità e la credibilità di una persona dipende dal modo in cui uno vive. E pensando ad Antonio mi risulta estremamente facile e bello poter dire che in brevissimi anni il suo modo di vivere, di muoversi, gli ha permesso di avere una grande autorevolezza. E i frutti di questo, in questi due anni, si sono visti, perché la Fondazione stessa ha potuto fare tanto perché alle spalle ha questo grande giovane, ha l’autorevolezza delle sue visioni, delle sue parole, del suo modo di interpretare la vita. Quando un uomo sogna neanche la morte riesce a fermare il prodigio della sua vita, che continua ad essere presente e produrre a sua volta vita”.

Grazie Antonio, Grazie Anna Maria, Grazie Domenico, Grazie Federica, Grazie Luana e grazie a tutti perché non avete tenuto per voi Antonio, ma avete lasciato che diventi per tutti dono d’amore. Lo sentiamo tutti un po’ nostro fratello, nostro figlio, nostro fidanzato! Grazie e da lassù Antonio continua a guidarci nel sogno di un’Europa più fraterna fatta da uomini e donne che cercano sempre ciò che unisce e non ciò che divide!

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