Liturgia della Parola 7 aprile

Inizia con il segno di croce seguito da un momento di silenzio ed invoca lo Spirito Santo che ti aiuti a vivere bene questo tempo.

Liturgia della Parola

Dal libro del profeta Isaìa

Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza –,  e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

RIT: La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

  • In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. RIT
  • Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. RIT
  • Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. RIT
  • La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. RIT

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
Parola del Signore.

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

Di don Mauro
E’ troppo poco che tu sia mio servo (…) Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra”.

Queste sono le parole che usa il profeta Isaia nella lettura di oggi! Chi è costui che dovrà fare ciò e che sarà luce delle nazioni? Noi tutti vediamo in questo Gesù, e lo è realmente! Ma proviamo a chiederci e se Dio parlasse a me? Dicesse a me di essere luce?

In questo momento, in questa situazione…essere luce. Ci sembra difficile anche perché forse noi stessi ora non vediamo molta luce, anzi magari siamo anche segnati dalla fatica, dal dolore, dalla stanchezza, dalla insicurezza…. Ma Dio ci sprona a portare luce, ad essere coloro che cercano di vivere nella luce! Sì perché la luce non siamo noi, ma possiamo essere riflesso di quella Luce che è Dio! Forse siamo chiamati a lasciarci illuminare da Lui per riuscire a moltiplicare la Sua luce, a diventare come un caleidoscopio che riflette la luce e la proietta in varie direzioni. Fratelli è bello sapere che non sta a noi essere l’origine della luce, ma è altrettanto bello sapere che la possiamo spargere dappertutto. Non ci viene chiesto di essere luce accecante, ma di illuminare quello che possiamo come siamo capaci; a volte basta un fiammifero per illuminare una stanza, poi la luce si propaga e ci aiuta a vedere tutto meglio.

Fratelli chiediamo al Signore che ci aiuti a lasciarci avvolgere dalla Sua luce e ad essere dei “portatori sani” di luce per chi sta accanto a noi.

PADRE NOSTRO………

PREGHIAMO

Visita il tuo popolo, Signore, proteggilo con il tuo amore premuroso, perché custodisca con il tuo aiuto i doni che ha ricevuto dalla tua misericordia. Amen

 

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