Il silenzio ora regna incontrastato. In realtà qualcuno sveglio c’è, ma non si fa sentire. La silenziosa maggioranza si è abbandonata sui sedili del pullman poco dopo la partenza. Il riposo ora è meritato, dopo una giornata ancora una volta molto intensa. Ci eravamo lasciati al campo della veglia nei nostri sacchi a pelo, accampati meglio degli ultimi arrivati, che hanno faticosamente cercato un posticino. Attorno all’una finalmente anche i maxischermi si erano spenti, dopo un film-documentario sull’enciclica Laudato Si’ (non abbiamo atteso la fine per addormentarci!). Alle 7 di mattina siamo stati svegliati da una musica da discoteca a tutto volume: sul palco era già all’opera un prete dj, un po’ trash a detta di don Francesco (e non solo lui), che intanto era già nel settore davanti al palco insieme agli altri preti che ci hanno accompagnato, per concelebrare alla messa conclusiva con il papa.
Il papa è arrivato presto, per fare un giro per il campo, per arrivare poi al palco per la messa. “Brillate, ascoltate, non abbiate paura” sono le parole che ha voluto consegnarci, al termine di questa Giornata Mondiale della Gioventù, ringraziando di cuore tutti i volontari per la calorosa accoglienza. A fine messa… Avvisi! Papa Francesco ha ridato appuntamento ai giovani al Giubileo dei giovani a Roma nel 2025 e poi nel 2027 a Seul per la prossima GMG.
Abbiamo saggiamente atteso un po’, prima di ripartire, per far defluire la folla: parlavano di 1 milione e mezzo di persone. Non li abbiamo contati, ma eravamo tantissimi, da tutto il mondo! Tanti portoghesi, 25mila volontari, tantissimi spagnoli e italiani, ma anche francesi, polacchi, americani, brasiliani, argentini, tanti giovani dall’Asia, con bandiere giapponesi, coreane, cappellini del Vietnam, e poi sombreros messicani, tamburi e ritmi africani, dei quali non sappiamo distinguere bene i paesi… Una grande festa!
Mentre si camminava per strada per raggiungere i treni e poi i pullman, ancora si sentiva qualche coro, tra un gruppo e l’altro, ma la stanchezza già iniziava a farsi sentire. Un ultimo ritrovo e saluto a tutto il gruppo trentino da parte del vescovo, e poi via.
Ora si riposa un po’, carichi di un’esperienza unica ancora tutta da assimilare!