Cita la filosofa Hannah Arendt l’arcivescovo Lauro nella celebrazione in cattedrale a Trento della Passione e Morte di Gesù, nel pomeriggio del Venerdì Santo: “Per portare luce nella notte e nella morte che segnano queste tragiche ore, per uscire dalla banalità del male, abbiamo a disposizione il morire di Gesù, dopo duemila anni nuovo e sorprendente”.
“Il morire di Gesù, al culmine di una vita totalmente aliena da ogni banalità, acquista – secondo monsignor Tisi – una straordinaria forza comunicativa: a morire è un uomo totalmente libero, che non difende nulla di sé ma è tutto proteso a difendere la nostra vita. A morire è un uomo che non conosce odio e cattiveria, l’unico che può fregiarsi del titolo di innocente. Così Gesù ha messo per sempre fine alla morte”. “In Gesù – garantisce Tisi -, Dio si fa custode dell’uomo, consegnandogli l’attitudine a tornare ad essere casa per i propri fratelli e sorelle. Maria e Giovanni lo sperimentano per primi, dando inizio al lungo cammino della Chiesa, chiamata non a offrire oro e argento, ma la vita di Gesù, dono e servizio“.
Dalla forza di Gesù crocifisso giunge a noi “la vita nuova di chi, al salvare sé stesso, sostituisce il dono di sé”, conclude l’Arcivescovo prima di porsi in adorazione silenziosa della croce insieme ai sacerdoti concelebranti e ai tanti fedeli presenti in cattedrale.
Questa sera alle ore 20.30 monsignor Tisi guida il rito della Via Crucis nella basilica di Santa Maria Maggiore dove domani, Sabato Santo, don Lauro confesserà i fedeli per tutta la giornata, prima della Veglia Pasquale alle ore 21 in cattedrale.
Il racconto completo ed il video integrale della celebrazione della Passione e Morte di Gesù, sono disponibili sul sito web della Diocesi di Trento: https://www.diocesitn.it/site/venerdi-santo-vescovo-lauro-in-cattedrale-la-croce-di-gesu-luce-nella-notte-e-nella-morte-per-uscire-dalla-banalita-del-male/.