L’Adige di oggi (29/12/2020), lettere al Direttore.
Anche quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria, ho deciso di recarmi in chiesa per seguire la messa di Natale, questa volta nella chiesa di Cristo Re. Siamo stati accolti con un sorriso gigante dai volontari che ci hanno aiutato a prendere posto in tutta sicurezza: è stato un benvenuto molto apprezzato che mi ha fatto sentire subito come a casa. Le prime parole del sacerdote mi hanno poi trasferito un’inaspettata emozione: sono state così familiari, accoglienti e pieni di sincero affetto e desiderio di stare insieme che mi hanno colpito subito al cuore e mi hanno fatto commuovere. Talvolta come si rimane inermi di fronte a tanta semplicità e affetto regalato: non dimenticherò mai come il giovane parroco ci ha accolto semplicemente augurandoci a gran voce e con entusiasmo Buon Natale.
Nel momento della predica parole semplici, attuali, brevi che ancora una volta sono arrivate diritto al cuore: viva le piccole cose, ho pensato! Che piacevole incontrare un sacerdote cosi giovane circondato dall’affetto degli anziani quanto dei giovani ; quanto potente e avvolgente è stato il suo entusiasmo nel celebrare quella messa. Al momento dello scambio della pace abbiamo raggiunto il massimo della connessione con la comunità grazie all’inventiva del parroco che è riuscito ancora una volta, mantenendo la distanza di sicurezza, a creare un feeling particolare fra lui e i fedeli, così come fra tutti noi fedeli, inventando una nuova modalità per scambiarsi il segno di pace. Insomma un mito di parroco! Grazie quindi a questo eccezionale uomo della Chiesa, come tanti lo so, ma non me ne vogliano tutti gli altri se qui ringrazio soprattutto lui con queste poche righe, perché quel giorno sono partita da casa con un po’ di malinconia per il momento che stiamo vivendo – ma sono rientrata nella mia abitazione con un sentimento di grande serenità e di fiducia verso il futuro.
Grazie quindi al parroco di Cristo Re che è riuscito a mettermi di buon umore, nonostante il momento difficile legato all’emergenza sanitaria. Auguri a lui e a tutti voi, a tutti noi.
Samuela Caliari