Ecco lo spunto di riflessione qui il pdf
Benvenuto/a
è bello averti qui, se vuoi fermati un momento e senti Gesù che ti parla. Basta poco, solo qualche momento di silenzio e fermarti un attimo con Gesù. Se vuoi puoi anche parlare con un sacerdote o accostarti al sacramento della Riconciliazione. Grazie di essere passato questo momento è per te…..
Dal Vangelo secondo Marco 6, 7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore
SPUNTI PER LA RIFLESSIONE
Di Paolo Curtaz
Tre sono le direttrici da approfondire in questa quaresima, come da sempre proposto dall’esperienza della Chiesa: il digiuno, l’elemosina e la preghiera. Già abitualmente, così almeno spero, dedichiamo ogni giorno qualche tempo alla preghiera personale o comunitaria. Nel deserto siamo invitati a purificare la nostra preghiera dagli inevitabili impoverimenti che la possono infettare: l’esteriorità, l’ipocrisia, l’abitudine. Gesù insegna a noi, suoi discepoli, la preghiera autentica, quella che si rivolge al Padre e che non spreca parole, che va diritto al cuore della questione, che allarga lo sguardo interiore, che chiede l’essenziale per gli altri, prima che per sé, che non usa Dio come un feticcio o un idolo da corrompere. Una preghiera che, o si traduce in scelte concrete, come quella ardua del perdono del fratello, o diventa sterile ed inutile. Interroghiamoci con onestà sul nostro modo di pregare, riscopriamo l’autenticità che la deve caratterizzare, la passione che la spinge, la concretezza che la nutre. La preghiera diventa lo strumento più immediato ed efficace per riscoprire il nostro vero volto e il volto di Dio.
No, non vogliamo convincere Dio sfinendolo con le nostre (spesso vuote e inopportune) parole. Non scherziamo: con lui non facciamo come con i potenti di questa terra, con gli amici degli amici, sperando che qualcuno ci possa dare una mano, raccomandare, trovare un posto per un appuntamento. È un buon padre che ci rivolgiamo, uno che sa di cosa abbiamo bisogno. Allora: perché pregare? Se Dio sa già tutto tanto vale rassegnarsi e quello che accade è già il meglio che possa succedere, o no? Dio sa, in lui tutto è presente. Ma siamo noi che non vediamo e, spesso, la nostra preghiera diventa lo specchio che ci restituisce la verità di noi stessi. E, a volte, il fatto che la nostra preghiera non venga esaudita è la molla per capire che ciò che chiediamo, forse, non è il nostro bene o che non siamo pronti a ricevere ciò che chiediamo. Dio non è un potente da corrompere ma un padre da cui farsi educare e condurre. Non sprechiamo inutilmente le parole, allora, ma impariamo ad ascoltare le cose che chiediamo nell’unica preghiera che il Signore ci ha insegnato…
PER APPROFONDIRE….
– Grazie Gesù per questa Tua Parola, ti voglio ringraziare per ……………………………………………..
– Grazie Gesù per avermi detto che …………………
– Gesù ti voglio chiedere ………………………………..
– Gesù aiutami a liberarmi da ………………………….