Liturgia della parola 8 aprile

Inizia con il segno di croce seguito da un momento di silenzio ed invoca lo Spirito Santo che ti aiuti a vivere bene questo tempo.

Liturgia della Parola

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.

È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?

Parola di Dio

Salmo Responsoriale
Dal Sal 68 (69)

R. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.

  • Per te io sopporto l’insulto
    e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
    uno straniero per i figli di mia madre. Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
    R.
  • Mi sento venir meno.
    Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati. Mi hanno messo veleno nel cibo e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
    R.
  • Loderò il nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento. Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri e non disprezza i suoi che sono prigionieri. R.

 

Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

Di don Mauro
Nel brano di Isaia che leggiamo oggi, c’è il proseguo del racconto del Servo di Javhè.

Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli” come abbiamo tutti bisogno di saper ascoltare. Ascoltare Dio, ascoltare noi stessi, i nostri fratelli e chi ci sta accanto. Ma non sempre sono le parole quelle che devono giungere ai nostri orecchi, ci sono moltissime frasi non dette, moltissimi desideri non espressi, moltissime emozioni non evidenziate, moltissimi sentimenti nascosti. Signore aiutaci ad ascoltare veramente!

Signore quanto tu sei vicino a noi, quanto hai vissuto ciò che noi viviamo, la solitudine, l’abbandono, ma anche l’amore, l’amicizia, la gioia, la vicinanza; assieme anche all’amicizia tradita, all’amore deluso, alla fuga di chi ti sta vicino.

Mai come oggi sono vere ed attente le Tue parole.

Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato” ci ricorda il profeta Isaia. Tu ci assisti, stai accanto ad ognuno di noi, anche quando ci sembra di essere soli e di non venir capiti o accettati. Tu sei con noi nelle nostre paure e nelle nostre sicurezze. Signore apri i nostri orecchi, facci sentire la tua “assistenza”; fa che mai ci sentiamo abbandonati da Te.

PADRE NOSTRO………

PREGHIAMO

Visita il tuo popolo, Signore, proteggilo con il tuo amore premuroso, perché custodisca con il tuo aiuto i doni che ha ricevuto dalla tua misericordia. Amen

 

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