Liturgia della Parola 13 maggio

Inizia con il segno di croce seguito da un momento di silenzio ed invoca lo Spirito Santo che ti aiuti a vivere bene questo tempo.

Liturgia della Parola

 

PRIMA LETTURA

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, alcuni, venuti [ad Antiòchia] dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».

Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenìcia e la Samarìa, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli.

Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: «È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè».

Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Sal 121

Rit: Andremo con gioia alla casa del Signore.

  • Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!». Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme! Rit.
  • Gerusalemme è costruita
    come città unita e compatta.
    È là che salgono le tribù,
    le tribù del Signore. Rit.
  • Là sono posti i troni del giudizio, i troni della casa di Davide. Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano. Rit.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

Di don Mauro

È sempre interessante l’immagine della vigna nei vangeli e nella Bibbia, dove ha sempre rappresentato Dio come la vigna o il padrone della vigna. Ma in questa si parla anche di tralci e di frutti; con una particolarità che vengono tagliati i tralci sia quelli che non portano frutto come quelli che li portano. La differenza è che i primi perché non servono e i secondi per portare più frutto; ma usa due termini diversi: il primo “lo taglia” il secondo “lo pota”.

Mi sono chiesto ma perché? Di solito si taglia ciò che non serve o è superfluo, ma si pota qualcosa perché cresca meglio e porti più frutto. Chiunque abbia una minima esperienza di viti, sa due cose: una che quando si potano le vigne poi sembra che piangano; la seconda è che il tralcio da solo non serve a nulla, per portare frutto deve essere attaccato alla vigna. Forse sta qui la differenza e cioè quando cerchiamo di fare tutto da soli e ci allontaniamo da Dio e dalla Sua Parola non portiamo frutto e da soli non riusciamo a vivere e ci tagliamo fuori da soli dalla vita vera; quando invece rimaniamo attaccati a Dio e alla Sua Parola anche se può farci male e ci sembra anche ingiusto ( e a volte la vita ci mette difronte a cose ingiuste e inspiegabili a volte anche quasi inaccettabili…) riusciamo a portare frutto, magari senza nemmeno accorgercene; senza saperlo. Ecco la bellezza della nostra vita che può diventare Gloria di Dio senza che neanche ce ne accorgiamo pensiamo solo ai tantissimi santi della porta accanto; in questo periodo gli infermieri, il personale sanitario tutto, ma i genitori, chi con fatica lavora e prova a ripartire, chi ha rinunciato a qualcosa per gli altri, a tantissimi papà e tantissime mamme eroi che accudiscono i loro figli magari anche colpiti da varie malattie invalidanti di tutti i generi; i tantissimi giovani, ragazzi che fanne meglio che possono il loro dovere…e potremmo aggiungere tantissimi altri esempi. Bene fratelli lasciamo che la vigna ci doni la sua linfa vitale affinché possiamo davvero portare frutti.

PADRE NOSTRO…

PREGHIAMO

Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto continui a operare nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

 

Condividi con...
Share on email
Email
Share on print
Print
Share on whatsapp
Whatsapp