Liturgia della Parola 10 marzo

Salve a tutti, in questo periodo in cui siamo chiamati a vivere la nostra Fede in Dio in un modo diverso, ti proponiamo di prenderti qualche minuto per leggere e riflettere sulla Parola di Dio di oggi. In tale situazione vogliamo lasciarci guidare dalla Parola del Signore per aiutarci nella preghiera e nel sostegno reciproco. Sarebbe bello viverlo come famiglia questo tempo di preghiera. Grazie!

Inizia con il segno di croce seguito da un momento di silenzio ed invoca lo Spirito Santo che ti aiuti a vivere bene questo tempo.

Liturgia della Parola

Prima Lettura

Dal libro del profeta Isaìa

Is 1,10.16-20

Ascoltate la parola del Signore, capi di Sòdoma; prestate

orecchio all’insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra! «Lavatevi, purificatevi,

allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete

l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova». «Su, venite e discutiamo – dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora,

diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato». Parola di Dio

Salmo Responsoriale

R.

Mostraci, Signore, la via della salvezza.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici, i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti. Non prenderò vitelli dalla tua casa

né capri dai tuoi ovili. R.

Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle? R.

Hai fatto questo e io dovrei tacere? Forse credevi che io fossi come te! Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa. R.

Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora; a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. R.

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 23,1-12

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati rabbì dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare guide, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

Di Paolo Curtaz

Matteo ammira i farisei e chiede al discepolo di osservare le loro parole, annotando però, con dolore, che le loro azioni non corrispondono a quanto essi proclamano. Brutta bestia l’incoerenza, soprattutto fra credenti! Troppe volte anche noi siamo vittime dello stesso clamoroso sbaglio: non viviamo ciò che proclamiamo. Crediamo nel Dio in mezzo a noi, in colui che è il vivente, e ci comportiamo come uomini e donne senza speranza, senza futuro, senza compassione. E stiamo attenti a non cadere nel rischio sempre presente fra gli uomini di religione, del mettere l’apparenza prima della sostanza. Abbiamo una grande storia alle nostre spalle, questo è vero, ma non dobbiamo mai confondere l’essenziale del Vangelo con le consuetudini e le abitudini che provengono dalle tradizioni umane. Uno solo è il nostro maestro e noi siamo tutti fratelli, anche e soprattutto chi ha maggiori responsabilità.

Non sono brutte persone gli scrivi e i farisei, non diciamo sciocchezze. Anzi, sono persone devote e preparate, che osservano con scrupolo la Legge di Dio e la mettono pratica. Ma sanno di essere i migliori, pongono distanza dal popolo (necessariamente impuro perché nemmeno conosce i precetti della Torah), amano essere riconosciuti come santi. E, così facendo, mettono in secondo piano l’essenziale, sminuiscono ciò che conta davvero. La descrizione impietosa che Matteo fa delle piccole incoerenze che riconosciamo anche in noi ci fanno amaramente sorridere. Perché le rivediamo tali e quali fra noi cristiani. Certo, non possiamo cancellare in un colpo solo duemila anni di storia e di inculturazione. Ma chiederci se certi atteggiamenti di riverenza, di ossequio, di prestigio non stridano fortemente col vangelo sì, forse andrebbe fatto… Viviamo con autenticità il nostro servizio alla Chiesa, non abituiamoci mai all’applauso, non cerchiamo (sante e devote) conferme e certezze nei nostri ruoli. Vigiliamo su noi stessi…

Preghiera dei fedeli

Per la Chiesa perché sia sempre attenta e pronta a seguire il Signore affidandosi alla Sua Parola. Preghiamo

Per tutte le nostre Comunità, per ognuno di noi, perché viviamo questo tempo di assenza delle celebrazioni come momento di crescita ed affidamento al Signore. Preghiamo

Per tutte le famiglie perché questo tempo di rallentamento doni occasione di confronto e crescita insieme. Preghiamo

Per ognuno di noi affinché non si lasci sopraffare dalla paura o dalla tristezza, approfitti di queste occasioni per dare tempo a Dio. Preghiamo

PADRE NOSTRO……..

PREGHIAMO

O Dio, nostro Padre, la partecipazione alla preghiera ci faccia progredire nell’impegno di vita cristiana, e ci ottenga il continuo aiuto della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

 

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