Mercoledì santo

Mercoledì 8 aprile

IN ASCOLTO

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.

Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto». 

IN PROFONDITÀ

Due diverse preoccupazioni coinvolgono gli apostoli:

  • organizzare la festa di Pasqua, la celebrazione dell’Agnello che dona libertà «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?»;

  • gli ultimi accordi per attuare il tradimento: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento.

Arriva la sera si mise a tavola con i Dodici; almeno una delle preoccupazioni è risolta.

L’altra viene svelata da Gesù stesso: Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Con le reazioni da parte dei commensali: cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».

Nelle parole del salmo 68 emerge la sofferenza che poteva essere anche nel cuore di Gesù quella notte: Mi sento venir meno. Mi aspettavo compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati. Mi hanno messo veleno nel cibo e quando avevo sete mi hanno dato aceto.

Chi sta a mensa con Gesù non sempre sta dalla sua parte; come a volte proviamo anche noi in questi giorni, magari all’interno della famiglia o della nostra cerchia ci sono stati degli screzi; è volata qualche parola di troppo; si sono acuiti dei limiti nostri ed altrui, dei difetti…

Ma Gesù non è abbandonato dal Padre e neanche noi: il Signore ascolta i miseri e non disprezza i suoi che sono prigionieri per cui Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio; parole forti anche in quest’anno della Quaresima-Quarantena.

Parole da tradurre in preghiera con i tanti poveri chiamati a rallegrarsi: Loderò il nome di Dio con un canto, lo magnificherò con un ringraziamento.

IN PREGHIERA

O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Mi sento venir meno.
Mi aspettavo compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
Mi hanno messo veleno nel cibo
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.

Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

SILENZIO

Proviamo ora a vivere questi minuti di silenzio lasciando che Dio parli ad ognuno di noi.

Possiamo aiutarci provando a rileggere il brano de Vangelo, a ripregare piano il Salmo, sottolineando qualche parola, qualche frase che più ci ha colpito. Lasciamo che Dio parli a noi.

Ci può aiutare anche qualche domanda:

– davanti alle preoccupazioni di questo tempo come reagisco, a chi le racconto?

– Vediamo e sentiamo molte situazioni difficili e di morte, che “prezzo” diamo alla vita….

– Difficile accettare i propri limiti e anche quelli altrui…vorrei che mi capisse…. Vorrei capire quello che mi dicono e non dicono gli altri…

– Signore mi affido a te e ti prego affinché…

PADRE NOSTRO

PREGHIAMO

Signore Gesù anche tu hai sperimentato la difficoltà ad essere capito e hai accettato che per Te venisse fissato un prezzo; donaci il dono della pazienza amorevole; concedi a tutti noi di sentirti sempre vicino e perdona anche tutte le nostre mancanze. Per Cristo nostro Signore.

Condividi con...
Share on email
Email
Share on print
Print
Share on whatsapp
Whatsapp