Diario di bordo – cammino di Santiago – 7

La sveglia di stamattina suona e, oltre all’umidità della stanza, ci ricorda che sempre meno albe mancano al nostro arrivo. Il cammino che ci ha portati fino a Ribadiso è iniziato dalla chiesa di Palas del Rey che già di prima mattina è aperta e ci saluta con i famosi canti registrati. Oggi ci prendiamo un po’ di tempo di silenzio in più durante il cammino e, a partire dai timbri che collezioniamo a ogni ostello, riflettiamo sui timbri che segnano le tappe della nostra vita. Strada facendo continuiamo a incontrare i nostri compagni di questi giorni e tra un saluto e un “buen camino”, arriviamo a Melide. Decidiamo di concederci un “brunch” a base del famoso pulpo gallego della pulperia Ezequiel, anche se nella pulperia precedente si spacciavano per “il Vaticano del pulpo”! A Ribadiso l’ostello che ci accoglie è un complesso di case di pietra di epoca medievale: si respira davvero l’atmosfera dei pellegrini di un tempo.

Dopo aver rigenerato i piedi nel gelido ruscello che costeggia l’ostello, ci concediamo un po’ di relax e qualche chiacchiera in compagnia. Oggi la messa è davvero un momento di condivisione e comunione a cui partecipano anche le nostre compagne di strada vicentine Raffaella e Silvia, la  torinese Maria, Antonio, le ragazze francesi Gabrielle e Tiphaine.

Adesso ci aspetta un bella cena in loro compagnia assaggiando un tipico “menù del pellegrino”.

 

La frase di oggi è: “La vita è come il cammino, sempre in salita”.

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