Diario di bordo – cammino di Santiago – 3

La sveglia come le altre mattine suonava alle 6 ma in camera regnavano silenzio e buio. Il gruppo di koreani che dormivano in camera con noi non accennavano a svegliarsi. Noi, da bravi italiani, ci siamo concessi un caffè e un tè caldi, con pochi biscotti perché li abbiamo portati fin qua su in spalla.
Appena usciti dall’ostello ci attendeva un’alba mozzafiato, come il tramonto della sera prima. La strada un po’ più agevole si snodava tra il saliscendi di dolci e verdi colline. Mentre a tratti abbiamo iniziato a vedere la code dei pellegrini che iniziano l’ultima parte del cammino inizia a ingrandirsi. In un piccolo villaggio abbiamo incontrato un’anziana signora, che don Francesco aveva già conosciuto molti anni, che vendeva delle deliziose omelette. Strada facendo portiamo a turno sullo zaino la bandiera del Trentino, la cui identità è la domanda più frequente che ci è stata rivolta.
Alla fine della dolorosa discesa siamo arrivati a Triacastella dove ci siamo concessi un super pranzo con hamburger e patatine. Finalmente abbiamo goduto di un pomeriggio di riposo in un bell’ostello! Lavaggio vestiti, lavaggio noi, routine vesciche, partita a carte e poi… messa! Adesso ci attende la cena preparata dai alcuni di noi.
Ogni giorno camminiamo per un tratto di strada in silenzio e da soli riflettendo su un tema che a partire dalla concretezza del cammino ci interroga sulle nostre vite.
Oggi si parlava di cosa portiamo nello zaino del cammino ed in quello della nostra vita.

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