Gesù e Fake News

Era molto impegnativo, si prestava a molte interpretazioni e disquisizioni l’incontro di oggi pomeriggio (1dicembre 2019) presso il salone San Benedetto in canonica a S. Apollinare
promosso dall’Associazione Noi Oratorio Koinè di Piedicastello.
Circa una trentina di persone si sono impegnate in questo confronto con don Marzo Saiani Vicario Generale della Diocesi e Presidente dell’Associazione Noi Trento che raccoglie tutti gli Oratori Noi della Provincia di Trento. La sua riflessione è partita da tante notizie che negli anni sono state divulgate e poi si sono rivelate false o inesatte, oppure hanno avuto uno sviluppo inaspettato, ma tutto dipende anche da come la persona vive le varie situazioni della vita.
Don Marco ha lanciato grandi messaggi di speranza e anche di fiducia verso il presente ed il futuro, certi che la Chiesa non finirà, la Fede Dio non sparirà. Magari cambieranno le modalità, l’organizzazione, le strutture che la chiesa vive attualmente ma non riesce più a sostenere. Come? Non lo sappiamo, ma la certezza sta in Gesù, in Dio, nella Sua Parola e nella fiducia e nell’amore che Dio ha verso l’uomo. Lo Spirito Santo guiderà gli uomini che si affidano a Lui nella storia del mondo. Il Vicario ci ha spronati a non lasciarci annichilire o zittire dalle fake news, ma andare al cuore delle questioni, ad andare a trovare il nostro centro che sta nella Parola che Lui ci ha lasciato e nel suo amore verso ognuno di noi. La piacevole serata si è conclusa con la presentazione di un discorso fatto dall’allora professore Joseph Ratzinger il 19 gennaio 1969 che riportiamo. Il tutto poi si è concluso con la presentazione da parte dei bambini (che nel frattempo avevano svolto della attività in una stanza attigua aiutati da dei bravissimi giovani animatori, in modo da permettere agli adulti di potersi dedicare all’incontro con don Marco) dei loro lavori concentrati sulle belle cose che vorrebbero e che Gesù propone. Il prossimo incontro sarà il 16 febbraio 2020con un tema molto accattivante: “vite di seria A e di serie B?”

Stralcio dal Discorso di Joseph Ratzinger il 19 gennaio 1969

“Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali… Ma nonostante tutti questi cambiamenti che si possono presumere, la Chiesa troverà di nuovo e con tutta l’energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio Uno e Trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell’assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine.
Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica.
Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la sinistra e ora con la destra. Essa farà questo con fatica. Il processo infatti della cristallizzazione e della chiarificazione la renderà povera, la farà diventare una Chiesa dei piccoli, il processo sarà lungo e faticoso… Ma dopo la prova di queste divisioni uscirà da una Chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. 
Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno una solitudine indicibile. Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l’orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto… A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico… ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell’uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte”.

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