Liturgia della parola 22 aprile

Inizia con il segno di croce seguito da un momento di silenzio ed invoca lo Spirito Santo che ti aiuti a vivere bene questo tempo.

Liturgia della Parola

PRIMA LETTURA

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.

Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare. Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».

Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».

Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

RIT: Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode .Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. RIT.

Magnificate con me il Signore,

esaltiamo insieme il suo nome.

Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. RIT.

Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo salva da tutte le sue angosce. RIT.

L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera.

Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. RIT.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Parola del Signore.

 

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

Di Gabriella
Con questa pagina del vangelo, Gesù vuol far capire a Nicodemo cosa significa rinascere dall’alto. Solo un amore immenso per gli uomini poteva portare Dio a sacrificare la vita del suo Figlio in cambio della nostra, per darci la Luce.

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (3,16). In queste parole troviamo l’annuncio che ci accompagna: l’amore fedele di Dio illumina e sostiene il cammino dei popoli. Non abbiamo parole per descrivere e definire un amore così grande

Certo parlare di Luce in questo momento di sofferenza che coinvolge ognuno di noi non è scontato, ora che siamo chiusi in casa con i nostri pensieri e le nostre paure, ora che non possiamo vivere la gioia di un abbraccio, ora che siamo senza lavoro, ora che abbiamo perso qualcuno a noi caro. Ma i problemi, le ingiustizie, le guerre, le carestie ci sono sempre state e ci saranno anche se il Figlio di Dio è venuto nel mondo. E allora dove è la Luce del Signore?

La luce avvolge tutti noi anche nei momenti difficili, ma certo non è sufficiente che Lui sia presente fra noi, anche noi dobbiamo fare la nostra parte e questo cosa vuol dire? Innanzitutto Dio parla ad ognuno di noi e quindi possiamo aprire il nostro cuore all’ascolto e all’accoglienza. Questa luce dobbiamo desiderarla e cercarla . Ora più che mai ci rendiamo conto che non è così importante avere sempre di più in termini di prestigio sociale e in termini materiali, a cosa è servita la frenesia quotidiana che prima di questo stop interessava ognuno di noi ?

La luce di Dio è una luce umile, non è una luce che si impone, è una luce mite con la forza della mitezza. E’ una luce che porta al cuore e chi è stato raggiunto e toccato dall’amore di Dio, non può restare indifferente. Cosa possiamo fare? Ce lo dice il Vangelo attraverso un verbo, che ritorna più volte in questo brano: “Chiunque crede in Lui” (3,16). È questo il verbo decisivo: credere. Un verbo che spesso sottovalutiamo, lo diamo per scontato. Ma questo è il punto di partenza e allora possiamo vedere la Luce dell’amore nelle persone che si sono vicine, che si preoccupano per noi, nei medici che tutti i giorni curano i nostri cari, nei piccoli gesti quotidiani che ci aprono il cuore.

PADRE NOSTRO…

PREGHIAMO

Dio onnipotente, la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto continui a operare nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

 

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