Meditazione del Vescovo venerdì 3 aprile

Nell’ora della Croce

Via Crucis con il Vescovo Lauro leggendo la Passione di Giovanni

Cattedrale di Trento, venerdì 03 aprile 2020, ore 15

Canto:

In te la nostra gloria, o Croce del Signore.

Per te salvezza e vita nel sangue redentor.

La Croce di Cristo è nostra gloria, salvezza e risurrezione.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via,

la tua salvezza fra tutte le genti.

La Croce di Cristo è nostra gloria, salvezza e risurrezione.

Segno di croce e saluto liturgico

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.

La pace sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

Segue una breve monizione

Orazione

Preghiamo.

Signore Gesù Cristo, servo sofferente,

che hai raggiunto la gloria

attraverso la passione e la morte,

concedi a noi di seguirti portando la nostra croce,

per essere accolti accanto a te nell’eternità beata.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni (18, 1 – 19, 42).

Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

  1. Meditazione del Vescovo

Sono Io”, indietreggiarono e caddero a terra.

Signore Gesù, il tuo modo di essere Dio capovolge e fa cadere a terra tante nostre convinzioni: non più l’uomo che muore per Dio, ma Dio che muore per l’uomo. Il tuo modo di essere ci spiazza; dobbiamo ammetterlo: continuiamo a sperare in un Dio tappabuchi, che interviene in presa diretta tappando le nostre falle. Ma Tu, proprio perché sei l’Amore, ci affidi responsabilità, ti fidi di noi, cammini con noi. In quest’ora tanto drammatica, con la tua Parola accompagna le nostre giornate tanto tristi, ferma il corteo della morte, donaci di tornare a respirare vita e speranza.

Breve suonata d’organo

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

  1. Meditazione del Vescovo

Non lo sono”.

Signore Gesù, sotto la sferza della paura, anche la determinazione di Pietro a seguirti svanisce come neve al sole. L’angoscia, in cui siamo precipitati, ha demolito ogni nostra sicurezza. Improvvisamente, la vita con la sua organizzazione e i suoi ritmi, scanditi da agende frenetiche, si è fermata. Come l’apostolo brancoliamo nel buio, fatichiamo a comprendere quanto sta capitando. Vieni in nostro soccorso con il dono del tuo Spirito; facci riconoscere che, ad essere legate, non sono le tue mani, ma le nostre. Donaci la tua libertà: legarsi nell’amore.

Breve suonata d’organo

Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

  1. Meditazione del Vescovo

Che cos’è la verità?”

Signore Gesù, la domanda di Pilato abita anche il nostro cuore, convinti come siamo che non sia possibile approdare alla verità. Apri i nostri occhi perché possiamo cercare e riconoscere, nel dolore che stiamo attraversando, la verità: l’uomo che muore cerca compagnia, la sofferenza cerca una spalla su cui piangere, non possiamo vivere senza gli altri, nessuno si salva da solo. Senza saperlo stiamo cercando te, la grande verità.

Breve suonata d’organo

Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

  1. Meditazione del Vescovo

Ecco l’uomo”

Signore Gesù, nel tuo volto ritroviamo i lineamenti degli uomini e delle donne, sfigurati dal dolore e dall’angoscia, che negli ospedali e nelle case di riposo affrontano da soli la dura prova della malattia e della morte. Tu, Uomo che conosci il pianto, asciuga e consola le loro lacrime. Pilato, pur senza saperlo, afferma una grande Verità: Tu sei l’Unico autentico Uomo, perché ci riveli che solo l’amore rende umani. Grazie Signore, perché in questa nostra tempesta piano piano ci fai tornare ad essere uomini.

Breve suonata d’organo

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

  1. Meditazione del Vescovo

Donna, ecco tuo figlio”

Signore Gesù, con il tuo morire amando e perdonando, hai trasformato la croce da patibolo in albero di vita; il monte della morte è diventato grembo fecondo. Per rischiarare l’angoscia di quest’ora, guardi tua madre e la fai diventare nostra madre e compagna di viaggio. Dopo aver attraversato più di una notte nel suo pellegrinare, la donna di Nazareth ci spinge a non aver paura e a raggiungerti con la drammatica domanda: “Perché ci capita tutto questo?” In silenzio, con lei, attendiamo fiduciosi un inizio di risposta.

Breve suonata d’organo

Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

  1. Meditazione del Vescovo

Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”.

Signore Gesù, più passa il tempo, mentre si aggiorna il numero dei morti, mentre aumenta a dismisura la fatica di chi assiste i nostri malati e la vita delle nostre case si fa sempre più faticosa, temiamo che quelle parole Andrà tutto bene”, con cui abbiamo provato a farci coraggio, possano essere un’incredibile beffa.

Manda il tuo Santo Spirito perché, accanto a Maria ai piedi della croce, guardando il tuo volto lacerato dal dolore, possiamo riconoscere che “andrà tutto bene”, perché tu Dio della vita, soffri e muori con noi.

Breve suonata d’organo

Preghiera del Signore:

In quest’ora di dolore e di fatica, Signore Gesù, ammettici a pregare il Padre con le tue stesse parole: Padre nostro…

Benedizione

Il Signore sia con voi.

R. E con il tuo spirito.

Scenda, Signore,

la tua benedizione su questo popolo,

che ha commemorato la morte del tuo Figlio

nella speranza di risorgere con lui;

venga il perdono e la consolazione,

si accresca la fede,

aumenti la carità

e si rafforzi la certezza nella redenzione eterna.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito Santo,

discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Canto a Maria:

  • Chi la croce accoglierà come te, Maria, Cristo Redentore lo salverà.
    R. O Maria, madre dei dolori, prega per noi il tuo Gesù.
  • Se qualcuno piangerà con te, Maria, Cristo tormentato conforterà. R.
  • Se il tuo Spirito abbandona la carne mortale, chi di noi, Signore, resisterà? R.
  • Da quest’albero fatale è venuta, la morte: questa santa croce ci salverà. R.
  • 5. Chi in quest’ora veglierà con te, Maria, presto col tuo Figlio risorgerà. R.

 

Testimoniate con le vostre opere buone la Croce gloriosa di Cristo.

Andate in pace.

Rendiamo grazie a Dio.

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